Descrizione
“…Scrivere è in genere un’operazione solitaria, la più appartata delle discipline che compongono l’arte collettiva per eccellenza, il teatro. Quindi si potrebbe sostenere che i mestieri dell’attore e del drammaturgo siano opposti, eppure qualcosa in profondità li accomuna. Ed è il personaggio. L’attore e l’autore ambiscono alla conquista di una persona che non esiste ed è difficile trovare una situazione più poetica del corteggiamento d’un essere che non c’è. Santopietro ha deciso di amare Vladimir Majakovskj due volte, come autore e come attore…
Le caratteristiche dei personaggi delle due opere di Santopietro e la tensione scenica mi ricordano due quadri del pittore americano Edward Hopper, “Stanza d’albergo” e “Hotel di una ferrovia”. Nella prima si può riconoscere la solitudine e la tristezza di Nina Zarecnaja; nella seconda, la “distanza” e l’impossibilità di comunicare tra la Brik e Majakovski. Chissà se in fondo non sia già “disegnata” in questi due quadri la messa in scena futura dei due testi di Santopietro.”
Giampiero Rappa